Soggettivismo

Il soggettivismo è un’etichetta usata per indicare il principio filosofico secondo cui “la nostra attività mentale è l’unico fatto indiscutibile della nostra esperienza”. Il successo di questa posizione è storicamente attribuito a Cartesio e al suo dubbio metodico. Il soggettivismo è stato storicamente condannato dai teologi cristiani, che gli oppongono l’autorità oggettiva della chiesa, il dogma cristiano e la verità rivelata della Bibbia. I teologi cristiani, e Karl Barth in particolare, hanno anche condannato l’antropocentrismo come una forma di soggettivismo.

Il soggettivismo metafisico è la teoria che la realtà è ciò che noi percepiamo come reale, e che non esiste una vera realtà sottostante che esiste indipendentemente dalla percezione. Si può anche ritenere che la realtà sia la coscienza piuttosto che la percezione (idealismo soggettivo). Questo è in contrasto con l’oggettivismo metafisico e il realismo filosofico, che affermano che c’è una realtà “oggettiva” sottostante che viene percepita in modi diversi.

Questo punto di vista non deve essere confuso con la posizione che “tutto è illusione” o che “la realtà non esiste”. I soggettivisti metafisici ritengono che la realtà sia abbastanza reale. Essi concepiscono, tuttavia, che la natura della realtà in relazione ad una data coscienza dipende da tale coscienza. Questo ha la sua base filosofica negli scritti di Cartesio (vedi cogito ergo sum), e forma una pietra miliare della filosofia di Søren Kierkegaard.

Versioni moderneModifica

Di recente, sono state esplorate versioni più modeste del soggettivismo metafisico. Per esempio, potrei sostenere che è un fatto che il cioccolato è gustoso, anche se riconosco che non è gustoso per tutti. Questo implicherebbe che ci sono fatti che sono soggettivi. (Analogamente, si potrebbe sostenere che è un fatto che è inverno nell’emisfero settentrionale, anche se questo non è sempre il caso, il che implica che alcuni fatti sono temporanei). Giovanni Merlo ha sviluppato una versione specifica del soggettivismo metafisico, secondo la quale i fatti soggettivi riguardano sempre proprietà mentali. Con Giulia Pravato, ha sostenuto che la sua versione del soggettivismo fornisce un modo naturale per essere sia realista che relativista, per esempio, riguardo alla proposizione che il cioccolato è gustoso – è parte della realtà (un fatto soggettivo) che il cioccolato sia gustoso, ma ciò non significa che sia necessariamente vero dal punto di vista di un altro. La teoria del presentismo egocentrico di Caspar Hare è un altro esempio strettamente correlato.

Soggettivismo e panpsichismoModifica

Una possibile estensione del pensiero soggettivista è che l’esperienza cosciente sia disponibile per tutti i substrati oggettivamente percepibili. Osservando le immagini prodotte da una macchina fotografica sul lato oscillante di un vulcano in eruzione, si potrebbe supporre che il loro movimento relativo derivi da una coscienza soggettiva all’interno del vulcano. Queste proprietà potrebbero anche essere attribuite alla macchina fotografica o ai suoi vari componenti.

In questo modo, però, il soggettivismo si trasforma in una dottrina correlata, il panpsichismo, la convinzione che ogni entità oggettiva (o evento) abbia un aspetto interiore o soggettivo.

Si può dire che il soggettivismo è un’entità soggettiva.

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