Qual è la storia di Saulo di Tarso prima che diventasse l’apostolo Paolo?

Domanda: “Qual è la storia di Saulo di Tarso prima che diventasse l’apostolo Paolo?”
Risposta: È difficile sopravvalutare l’influenza dell’apostolo Paolo. Egli è conosciuto in tutto il mondo come uno dei più grandi missionari cristiani. I suoi scritti ispirati coprono una gran parte del Nuovo Testamento, e si può dire che rimane uno degli autori più letti nella storia dell’umanità. La sua brusca svolta da zelante persecutore di cristiani a uno dei più grandi sostenitori del cristianesimo ha sicuramente plasmato la storia della prima chiesa cristiana. Ma chi era Saulo di Tarso prima di diventare l’apostolo Paolo? Cosa sappiamo della sua vita prima di incontrare Cristo sulla via di Damasco?
Saulo di Tarso nacque intorno al 5 d.C. nella città di Tarso in Cilicia (nell’odierna Turchia). Era nato da genitori ebrei che possedevano la cittadinanza romana, un privilegio ambito che anche il loro figlio avrebbe posseduto. Nel 10 d.C. circa, la famiglia di Saulo si trasferì a Gerusalemme. Tra il 15 e il 20 d.C. Saulo iniziò i suoi studi delle Scritture ebraiche nella città di Gerusalemme sotto il Rabbino Gamaliele. Fu sotto Gamaliele che Saulo iniziò uno studio approfondito della Legge con il famoso rabbino.
Si è discusso se Saulo sia cresciuto a Gerusalemme o nella sua città natale di Tarso, ma una lettura diretta dei suoi stessi commenti indica che Gerusalemme era la sua casa da ragazzo (Atti 22:3). Sappiamo che il figlio della sorella di Paolo era a Gerusalemme dopo la conversione di Paolo (Atti 23:16), il che dà peso all’idea che l’intera famiglia di Paolo si sia trasferita a Gerusalemme quando era giovane.
È abbastanza possibile che Saulo fosse presente al processo di Stefano – un processo che portò Stefano a diventare il primo martire cristiano (Atti 7:54-60). Lo storico Luca ci dice che i carnefici di Stefano deposero le loro vesti ai piedi di Saulo (Atti 7:58), che era in piena approvazione delle azioni omicide della folla (Atti 8:1). Saulo in seguito devastò la chiesa, entrando nelle case dei credenti e mettendoli in prigione. Lo zelo anticristiano di Saulo lo spinse non solo ad arrestare e imprigionare i cristiani maschi (i “capobanda”) ma anche a rinchiudere le credenti donne (Atti 8:3).
La corrispondenza post-conversione di Paolo a varie chiese rivela ancora di più sul suo background. Nella sua seconda lettera alla chiesa di Corinto, Paolo si descrive come un ebreo, un israelita e un discendente di Abramo (2 Corinzi 11:22). Nella sua lettera alla chiesa filippina, Paolo dice di essere un fariseo della tribù di Beniamino (Filippesi 3:5).
Mentre era in viaggio verso Damasco per arrestare ed estradare i cristiani a Gerusalemme, Saulo fu affrontato proprio da colui che stava perseguitando (Atti 9:3-9; 22:6-11; 26:12-18). Ciò che seguì fu una delle conversioni più drammatiche nella storia della chiesa. Saulo di Tarso divenne l’apostolo Paolo, un ardente missionario verso un mondo miscredente e un bell’esempio di servizio fedele di fronte a una feroce persecuzione (Atti 14:19; 16:22-24; 2 Corinzi 11:25-26). L’istruzione di Saulo, il suo background di fariseo, la sua cittadinanza romana e il suo zelo instancabile contribuirono tutti al suo successo come missionario, una volta che queste credenziali e caratteristiche furono sottomesse alla signoria di Cristo.

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