Apple, quest’estate, ha annunciato che il cambiamento è in corso nella sua linea Mac. Al WWDC di giugno, l’azienda si è impegnata a passare completamente l’intera linea Mac – MacBook, MacBook Pro, iMac, Mac Mini e Mac Pro – a processori Apple Silicon personalizzati e basati su ARM entro due anni.
Perciò vale la pena aspettare un nuovo Mac basato su ARM, o è giusto comprare un nuovo Mac con un processore Intel se non puoi sopportare i due anni di attesa?
Ma prima, qual è la differenza?
ARM vs. Intel
Se stai cercando un confronto in termini di “meglio” e “peggio”, non è qui che lo troverai. Entrambi hanno i loro benefici e i loro svantaggi. È come paragonare i cani ai gatti, o macOS a Windows. Non c’è una scelta superiore, in generale, anche se uno può essere superiore all’altro in termini di come si prevede di usarlo.
Gli attuali processori x86, Intel, sono potenti. Sono usati in dispositivi dove lo spazio, la dissipazione del calore e l’assorbimento di potenza non sono una preoccupazione così grande come lo sarebbero in un telefono cellulare, per esempio. Li troverete tipicamente nei PC portatili e desktop.
I processori ARM sono usati principalmente in dispositivi a basso consumo come telefoni cellulari e tablet. Non sono tipicamente considerati come una centrale elettrica, anche se eccellono nel funzionamento a freddo e nell’utilizzo di meno energia.
Perché aspettare i Mac basati su ARM?
In primo luogo, è importante notare che l’azienda ha già utilizzato chip personalizzati nella sua linea di iPhone e iPad per anni. Queste configurazioni system on chip (sistema su chip) hanno portato ad alcuni dei più veloci processori del mondo reale sui dispositivi mobili negli ultimi anni, secondo i benchmark attuali. Quindi, non è che Apple stia facendo uno scatto nel buio scommettendo alla grande sugli stessi chip autoprodotti nella sua linea di laptop e desktop.
E’ bene ricordare che quando si parla di differenze tra i processori basati su ARM e i Mac Intel, si parla interamente di potenziale. Apple, come spesso accade, è stata relativamente riservata sulla sua nuova linea di processori. Ma sappiamo una cosa o due sul potenziale di una linea ARM.
I vantaggi principali dei chip ARM sono nella loro costruzione semplificata. Se paragonati ai chip X86-64 Intel, è chiaro che ARM è la scelta migliore per i dispositivi a basso consumo. I chip basati su ARM sono semplicemente più efficienti dal punto di vista energetico rispetto alle loro controparti Intel, e per i computer portatili, questo potrebbe significare enormi guadagni nella durata della batteria.
Anche se ARM è tipicamente considerato il più debole dei due chip, Apple senza dubbio configurerà i chip per ottenere il massimo da loro, proprio come ha fatto nella sua linea di dispositivi mobili. I portatili, per esempio, potrebbero passare avanti e indietro tra le modalità di prestazioni che massimizzano la potenza di elaborazione, e una modalità di risparmio della batteria che modifica le impostazioni per ottenere la massima durata della batteria, sacrificando alcuni cavalli.
Anche se è possibile che, a livello di specifiche, il chip ARM sia meno potente del processore Intel, come la maggior parte delle cose Apple, è altamente improbabile che rilasci una macchina che non abbia prestazioni migliori della sua controparte Intel. Vale la pena prendere le specifiche con un grano di sale, perché come tutti gli utenti Apple possono dirvi, semplicemente non raccontano tutta la storia. I MacBook, per esempio, potrebbero sembrare molto meno potenti di simili PC basati su Windows, anche se le modifiche all’efficienza portano alle stesse, o spesso migliori, prestazioni nei casi d’uso reali.
Un altro vantaggio è quello del costo. Apple è stata, per anni, bloccata a pagare qualsiasi cosa Intel decida di far pagare per i suoi chip. E a parte gli sconti all’ingrosso, Apple risparmia un bel po’ di soldi costruendo i suoi, una volta che i costi di ricerca e sviluppo sono recuperati, cioè. Questo non vuol dire che il consumatore vedrà un risparmio sui costi, comunque, dato che Apple non è esattamente nota per la sua convenienza.
Forse il più grande vantaggio dei chip ARM è quello della compatibilità. Apple ha detto che le applicazioni iOS e iPadOS funzioneranno nativamente sui Mac basati su ARM. Questo potrebbe indicare un certo livello di unificazione negli anni a venire, specialmente quando vedremo caratteristiche simili a iOS e iPadOS farsi strada verso macOS nel Big Sur.
Vale la pena comprare un Mac basato su Intel ora?
Probabilmente no, ma dipende davvero dal fatto se avete bisogno di un nuovo PC ora, o se potete permettervi di aspettare un anno o due. Se ti affidi al tuo Mac per lavoro, e ne hai un disperato bisogno, chiaramente non puoi aspettare. E va bene così.
I chip Intel usano l’architettura Intel a 64 bit, che gestisce i processi di calcolo in modo diverso da come faranno i chip basati su ARM nei dispositivi futuri. Questo significa che alcuni software scritti per questa architettura, in teoria, non funzioneranno su macchine basate su ARM. Apple, però, ha tenuto conto di questo periodo di transizione con un progetto interno chiamato Rosetta, che offre un certo grado di compatibilità all’indietro con vecchie applicazioni e programmi.
Detto questo, non è chiaro quale supporto Rosetta offrirà, e a quali applicazioni. Apple ha promesso un certo grado di aiuto, ma non ha garantito che Rosetta manterrà tutte le applicazioni in esecuzione una volta completata la transizione.
E’ anche da notare che ci potrebbero essere alcuni intoppi nelle prestazioni delle applicazioni che si basano su Rosetta, anche se non è chiaro in questo momento se sarà così.
Un punto luminoso per un Mac basato su Intel è che ha ancora la capacità di dual-boot di Windows. Anche se Windows 10 per ARM è in giro da un po’, è un incubo completo che è pieno di bug e glitch. Non è neanche lontanamente paragonabile al Windows 10 a cui sei abituato sui processori basati su Intel.
Pensieri finali
Senti, se hai bisogno di un nuovo PC, non vale la pena aspettare. Ma se ne avete uno che potete spremere un anno o due in più, è molto probabile che i nuovi chip ARM valgano l’attesa.
Detto questo, se preferite (o dovete) ingoiare il rospo e comprare un Mac Intel, non è la fine del mondo. I programmi che usate più spesso dovrebbero essere supportati per anni, proprio come lo furono quando Apple passò dalle macchine PowerPC a quelle Intel. Il supporto per il periodo di transizione è durato sei anni, che è circa la durata media della vita di un portatile in questi giorni.
In definitiva, dipende da voi. Ma se puoi aspettare, aspetta.