‘Hope all is well’ può essere fastidioso come … beh, può essere fastidioso

Un’e-mail arriva questa mattina da qualcuno che non conosco personalmente e con cui non ho avuto alcuna interazione commerciale precedente. Inizia così:

“Ciao Paul,

“Spero che vada tutto bene”

Spero che vada tutto bene? Onestamente?

Forse in astratto, questa persona spera che io stia bene, ma non veramente. Non nel modo in cui spero che mia sorella in Minnesota, con la quale non sono stato in contatto ultimamente, stia bene.

Il mittente dell’e-mail in questo caso è un professionista delle pubbliche relazioni il cui interesse per il mio benessere non si basa su una genuina preoccupazione per me, ma piuttosto sulla possibilità che io possa scrivere qualcosa di carino sul suo cliente.

Spera che io stia abbastanza bene da scrivere quell’articolo.

Quello che mi infastidisce di questo particolare stratagemma non è solo la trasparente insincerità ma il presupposto sottostante che potrebbe essere efficace; che aver stabilito questa “connessione personale” aumenta la probabilità che io mi presenti con la merce: pubblicità positiva. (Dico positiva per la quasi certezza che se fossi incline a scrivere qualcosa di negativo, il mittente mi vedrebbe tanto presto contrarre la polio quanto rimanere abbastanza bene da pubblicarlo).

Questo problema è una questione banale, mi rendo conto; praticamente tutti i problemi di galateo della posta elettronica sono minori per definizione. Ma ogni volta che leggo quel saluto smielato la mia pressione sanguigna si alza di una tacca, il che significa che sto — per un breve periodo — meno bene.

Ventirsi fa bene alla salute.

(Aggiornamento: sono veramente rincuorato nel vedere il vivace dare e avere nella sezione dei commenti tra quelli che non sono d’accordo con la mia posizione e quelli che vedono il mio punto di vista)

(Aggiornamento 2: Quel primo aggiornamento è una sciocchezza dell’ordine di “Spero che tutto vada bene”. Non sono affatto “rincuorato” nel leggere le critiche al mio lavoro; alcune sono un po’ meschine e anche i giornalisti hanno dei sentimenti. Ho postato il primo aggiornamento solo per illustrare il mio punto sui luoghi comuni insinceri.)

(Aggiornamento 3: anche l’aggiornamento 2 ha elementi simili al crock. Faccio questo da 30 anni ed è passato molto tempo da quando qualcuno ha potuto ferire i miei sentimenti.)

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