Eileithyia

Come dea primaria del parto insieme ad Artemide, Eileithyia aveva numerosi santuari in molte località della Grecia dal neolitico all’epoca romana, indicando che era estremamente importante per le donne incinte e le loro famiglie. La gente pregava e lasciava offerte per un aiuto nella fertilità, un parto sicuro o un ringraziamento per un parto riuscito. Prove archeologiche di statuette votive di terracotta raffiguranti bambini, trovate nei santuari e nei siti sacri dedicati a Eileithyia, suggeriscono che fosse una divinità kourotrofica, che i genitori avrebbero pregato per la protezione e la cura dei loro figli. Le ostetriche avevano un ruolo essenziale nella società greca antica, con donne di tutte le classi che partecipavano alla professione, e molte erano schiave con solo una formazione empirica o qualche formazione teorica in ostetricia e ginecologia. Le ostetriche più istruite, tipicamente provenienti dalle classi più alte, erano chiamate iatrenes o medici delle malattie delle donne e sarebbero state rispettate come medici.

Era invocata dalle donne in travaglio, per alleviare il dolore del travaglio e per favorire la nascita. Callimaco registrò l’inno:

“Ancora una volta, Eileithyia, vieni quando Kykainis ti chiama, per benedire i suoi dolori con un parto facile; così il tuo santuario profumato può avere, come ora questa offerta per una ragazza, qualche altra offerta in seguito per un ragazzo”.

La sua controparte egiziana è Tawaret. Era fortemente connessa con le dee Artemide e Hekate, quest’ultima delle quali condivideva forti elementi ctonici al suo culto.

AteneModifica

C’erano antiche icone di Eileithyia ad Atene, una che si dice sia stata portata da Creta, secondo Pausania, che menziona santuari di Eileithyia a Tegea e Argo, con un santuario estremamente importante ad Aigion. Eileithyia, insieme ad Artemide e Persefone, è spesso mostrata mentre porta torce per portare i bambini fuori dalle tenebre e nella luce: nella mitologia romana la sua controparte nel facilitare il lavoro è Lucina (“della luce”).

CretaModifica

La Grotta di Eileithyia vicino ad Amnisos, il porto di Cnosso, menzionata nell’Odissea (xix.189) in relazione al suo culto, era considerata il luogo di nascita di Eileithyia. La grotta cretese ha stalattiti suggestive della doppia forma della dea (Kerenyi 1976 fig. 6), di portare il lavoro e di ritardarlo, e sono state trovate offerte votive a lei che stabiliscono la continuità del suo culto dai tempi neolitici, con una ripresa fino al periodo romano. Qui era probabilmente venerata prima che Zeus arrivasse nell’Egeo, ma certamente in epoca minoico-micenea (Burkert 1985 p 171; Nilsson 1950:53). La dea è menzionata come Eleuthia in un frammento lineare B da Cnosso, dove si afferma che al suo tempio viene data un’anfora di miele. Nella grotta di Amnisos (Creta) il dio Enesidaon (lo “scuotitore di terra”, che è il Poseidone ctonio) è legato al culto di Eileithyia. Era legata alla nascita annuale del bambino divino. La dea della natura e la sua compagna sopravvissero nel culto eleusino, dove furono pronunciate le seguenti parole: “La potente Potnia partorì un figlio forte”

In epoca classica, c’erano santuari di Eileithyia nelle città cretesi di Lato ed Eleutherna e una grotta sacra a Inatos. In un santuario a Tsoutsouros Inatos, due piccole figure di terracotta, una che allatta e l’altra incinta, sono state datate al VII secolo.

DelosEdit

Secondo l’inno omerico III ad Apollo Deliano, Era trattenne Eileithyia, che veniva dagli Iperborei nel lontano nord, per impedire a Leto di andare in travaglio con Artemide e Apollo, perché il padre era Zeus. Era era molto gelosa delle relazioni di Zeus con gli altri e si dava da fare per far soffrire le donne. Le altre dee presenti al parto a Delo mandarono Iris a portarla. Come lei mise piede sull’isola, il parto iniziò. Questo inno è contraddetto dalla Teogonia di Esiodo, dove Apollo e Artemide nascono prima del matrimonio di Era con Zeus, e quindi né Era né Eileithyia sono menzionate mentre interferiscono con la nascita dei gemelli. A Delo, Eileithyia aveva un santuario ed era venerata in una festa di metà inverno chiamata Eileithyaea. Fu detto da Callimaco che l’inno cantato durante il festival era lo stesso di quello cantato dalle ninfe alla nascita di Apollo. Questo culto risale probabilmente almeno al periodo arcaico, e il culto era associato ad altre divinità locali delianiche del parto associate ad Artemide, Opis e Arge.

ParosEdit

Eileithyia aveva un culto a sud del monte Kounados sull’isola cicladica di Paros, dove una grotta con una sorgente naturale funzionava come un santuario informale. Sono stati trovati numerosi artefatti, come ceramiche, pezzi di bronzo e placche di marmo, che indicano l’uso del sito dal periodo geometrico al periodo romano. È stato teorizzato che il sito è stato utilizzato per le preghiere per la fertilità sia femminile che maschile, sulla base del tipo di offerte che sono state trovate.

OlympiaModifica

Sulla terraferma greca, a Olimpia, un santuario arcaico con una cella interna sacra al serpente salvatore della città (Sosipolis) e a Eileithyia è stato visto dal viaggiatore Pausania nel II secolo dC (Grecia vi.20.1-3); in esso, una vergine-sacerdotessa si prendeva cura di un serpente che veniva “nutrito” con panetti d’orzo mielato e acqua – un’offerta adatta a Demetra. Il santuario memorizzava l’apparizione di una vecchia con un bambino in braccio, in un momento cruciale in cui gli Eliani erano minacciati dalle forze dell’Arcadia. Il bambino, posto a terra tra le forze contendenti, si trasformò in un serpente, scacciando gli Arcadi in fuga, prima di scomparire nella collina.

Santuario a EretriamEdit

Gli archeologi hanno scoperto un santuario dedicato a Eileithyia a Eretria. Il santuario era stato collocato nella sezione nord-occidentale di una palestra.

SpartaEdit

C’era un santuario dedicato a Eileithyia vicino al santuario di Artemide Orthia.

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