Dies irae, (latino: “Giorno dell’ira”), parole iniziali di un inno latino sul Giudizio Universale, attribuito a Tommaso da Celano (m. c. 1256) e un tempo facente parte dell’ufficio dei morti e della messa di requiem.
- Inno
- Giudizio Universale
- Massa equestre
L’inno attribuito a Tommaso da Celano contiene 18 strofe rimate (17 terzine, 1 quartina), a cui uno scrittore più tardi, anonimo, ha aggiunto un distico non rimato che termina con “Amen”.” L’impressionante melodia plainsong su cui è stato cantato l’inno è stata usata dai compositori di opere religiose dal XVI secolo in poi, sia nella sua forma originale che come base di una composizione polifonica. Wolfgang Amadeus Mozart e Giuseppe Verdi furono tra i compositori di opere religiose che scrissero musica originale sul testo dell’inno.
La melodia originale ebbe un forte fascino durante il periodo romantico e fu usata, spesso in forma di parodia o per suggerire il soprannaturale o il macabro, in molte composizioni profane di Hector Berlioz, Camille Saint-Saëns, Ralph Vaughan Williams, e altri compositori.