Il giornalista veterano Richard Cohen ha una forte storia familiare di sclerosi multipla, ma dice che era in “negazione” quando ha iniziato a mostrare segni della malattia.
“Mio padre aveva la SM, come sua madre,” Cohen dice a Yahoo Lifestyle. “Era già una malattia di famiglia.”
Cohen aveva solo 25 anni quando gli è stata diagnosticata. “Ho fatto cadere una caffettiera senza motivo. Sono caduto da un marciapiede senza motivo. Ho notato un po’ di intorpidimento alla gamba”, dice. “Ha colpito la mia vista abbastanza rapidamente, ma a parte questo, ero molto attivo fisicamente e pensavo di batterlo davvero. Vivevo nella negazione.”
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Ha incontrato la sua futura moglie, la conduttrice televisiva Meredith Vieira, nel 1982, e dice che i due “andavano a braccetto” fin dall’inizio. “Ho pensato due cose: ‘Che idiota’ e poi il mio secondo pensiero è stato: ‘Sposerò questo ragazzo'”, ricorda Vieira. Ora sono sposati da 32 anni e hanno tre figli.
Cohen dice che ha vissuto con la sclerosi multipla per 10 anni quando ha incontrato Vieira, e le ha detto della sua malattia subito dopo che hanno iniziato a uscire. “Ho imparato nel modo più duro a metterlo sul tavolo”, dice. “Lei non ha battuto ciglio.”
Per il resto, Cohen dice, ha tenuto la sua diagnosi segreta, anche se è stata dura per lui. “Una malattia segreta non è un modo felice di vivere”, dice. Alla fine, Cohen ha scoperto che scrivere sulla sua SM era “emotivamente utile”, e ha scritto un libro sulla sua esperienza con la SM chiamato Blindsided.
Da allora, Cohen ha scritto diversi altri libri sulla vita con la malattia cronica, tra cui Chasing Hope: A Patient’s Deep Dive Into Stem Cells, Faith, and the Future e Strong at the Broken Places: Voices of Illness, a Chorus of Hope.
Cohen dice che spesso dice alle persone a cui è stata appena diagnosticata la SM che dovrebbero capire che vivranno con la loro malattia per il resto della loro vita. “Non devi essere controllato da essa”, dice. “Posso darvi una lunga lista di cose che non posso più fare. Si impara semplicemente ad accettarlo. Guardo i nostri tre figli, guardo la nostra relazione, ho scritto quattro libri … di cosa devo lamentarmi?”
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