Anita Baker

Anita Baker, (nata il 26 gennaio 1958, Toledo, Ohio, Stati Uniti), cantante americana la cui gamma di tre ottave e la potente, emotiva consegna le hanno portato il successo internazionale negli anni ’80 e ’90. È stata una delle artiste più popolari della musica urbana contemporanea, un genere che il suo sofisticato e tradizionale canto soul e rhythm-and-blues ha contribuito a definire.

Il talento della Baker è diventato evidente quando ha cantato nei cori della chiesa di Detroit, dove è cresciuta. Contro il volere della sua famiglia, abbandonò il college per intraprendere la carriera di cantante, esibendosi nei nightclub con gruppi locali e unendosi al gruppo funk Chapter 8, con il quale andò in tour per diversi anni e registrò un album che includeva la hit “I Just Want to Be Your Girl”. Scoraggiata quando il gruppo fu abbandonato dalla sua casa discografica, la Baker smise di esibirsi. Attirata nuovamente nel business dalla Beverly Glen Records, registrò The Songstress (1983), un album solista che vendette più di 300.000 copie e passò più di un anno nelle classifiche. Passando alla Elektra, servì come produttore esecutivo del suo album successivo, Rapture (1986), che vinse due Grammy Awards, vendette più di cinque milioni di copie e generò due singoli di successo: “Sweet Love” e “You Bring Me Joy”. L’album Giving You the Best That I’ve Got e un tour di tre mesi con Luther Vandross seguirono nel 1988, e Compositions fu pubblicato nel 1990; entrambi gli album vinsero i Grammy. Problemi personali portarono la Baker a prendersi una pausa di quattro anni, ma nel 1994 ritornò con l’album Rhythm of Love. Nel 1996 ha firmato con la Atlantic Records.

Seguì un’altra pausa, ma la Baker riprese ad esibirsi nel 2002, e due anni dopo apparve My Everything per l’etichetta Blue Note. Dopo aver pubblicato un album per le vacanze (2005), si è concentrata sull’esibizione. Nel 2012 Baker registrò un singolo, “Lately”, per il quale ricevette una nomination ai Grammy, ma non seguì alcun album, e nel 2018 si imbarcò in quello che descrisse come il suo tour d’addio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.